A tutti i lettori, i cuochi di professione, i gastronomi, i giornalisti del gusto, i semplici appassionati, regalo una selezione dei titoli fondamentali della mia biblioteca, da cui pescare per completare la letterina a Babbo Natale:
- De arte coquinaria, Maestro Martino;
- Opera, Bartolomeo Scappi;
- Il cuoco francese, François Pierre de La Varenne;
- Il cuoco piemontese perfezionato a Parigi, Anonimo;
- La cucina di Villa Suiyuan, Yuan Mei;
- Il cuoco galante, Vincenzo Corrado;
- Manuale degli Anfitrioni, Grimod de la Reynière;
- La fisiologia del gusto, Jean Anthelme Brillat-Savarin;
- L’arte della cucina francese, Marie-Antoine Carême;
- Trattato di cucina, pasticceria moderna, credenza, Giovanni Vialardi;
- Cucina teorico-pratica, Ippolito Cavalcanti;
- La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene, Pellegrino Artusi;
- La vera cucina genovese, Emanuele Rossi;
- La cucina futurista, F.T. Marinetti e Fillìa;
- Le ricette regionali italiane, Anna Gosetti della Salda;
- The America’s Woman’s Cookbook, Autori Vari;
- Ma gastronomie, Fernand Point;
- La cucina regionale italiana, Gualtiero Marchesi.
Ogni artista, chiunque desideri essere considerato un esperto, qualsiasi insegnante o chi addirittura voglia spingersi a formulare nuove invezioni o teorie, deve conoscere il lavoro di chi l’ha preceduto. Perché la cucina è materia complessa e, anche se la competenza è fuori moda, solo la conoscenza, cito Kant, permette di poter giudicare un sapore, fossanche l’insalata russa della zia consegnata quest’anno sullo zerbino.
Buon Natale, di gusto!
Da La Stampa del