Per i golosi non è agevole districarsi nella selva di DPCM, ordinanze regionali e disposizioni comunali che regolamentano l’accesso ai luoghi dei piacere della tavola. Ma gli amici ritoratori ci mettono del loro a rendere incomprensibili orari e giorni di chiusura.
Un tempo ci si limitava alla tabella affissa all’ingresso del locale, poi è giunto in soccorso il telefono ma, nel mondo 4.0, in cui 1 solo italiano su 10 non si affida allo smartphone quale unica fonte di informazioni, le pagine gialle dovrebbero essere superate. Modificare un sito internet richiede un minimo di pratica ma non è un’operazione colossale, quando si effettui, ahimè, un solo servizio al giorno. E mantenere aggiornate le informazione sulla pagina Fb del locale richiede meno di un minuto. Basta una spunta poi per fissare in evidenza un post contenente tutte le informazioni: quali sono i giorni di apertura, in che orari, fino a che ora si può pranzare?
Non sto a nascondere che faccio il tifo per chi, potendo, ha deciso di gettare il cuore oltre l’ostacolo, e spalancare le porte ai nostalgici del pasto fuori casa: 7 giorni su 7 dalle 11 alle 18, orario continuato, per pranzo o anche solo per un bicchiere di vino…
Non hanno scuse invece i giovani chef che inondano Instagram di stories quotidiane ma omettono gli orari, perché la famigliarità con la tecnologia dovrebbe spingerli a utilizzarla in maniera informativa e non solo autocelebrativa.
Se ci invitate ad uscire per assaporarla di nuovo questa vita, fateci almeno sapere quando siete pronti ad accoglierci!
Da La Stampa del