I pasticceri si lamentano con le casalinghe che fanno i panettoni in casa con la ricetta di Iginio Massari, spendendo 10 Euro a panettone, ammortamento delle attrezzature naturalmente escluso, e non comprano più nei loro negozi. Come tutti, chiedono un ristoro.
Massari, che il panettone lo vende a 40 Euro, insieme a tutte le aziende pasticcere artigianali, che i panettoni li vendono a 30 Euro al Kilo, guarda con sospetto gli chef che si sono messi a vendere i panettoni firmati da loro, certo non cucinati con le loro mani e neppure nelle loro cucine, e che, per non sbagliarsi, hanno alzato l’asticella dei prezzi fino a 45 Euro.
I più arrabbiati di tutti sono gli industriali, i cui panettoni al supermercato costano meno di 5 Euro, che non si capacitano del motivo per cui la gente voglia mangiare un dolce che sappia davvero di burro e di uova, pagandolo uno sproposito.
Ma la verità è che c’è voluta questa corsa al prezzo per modificare le ricette, inserire farine macinate a pietra, burri di montagna, canditi artigianali senza conservanti, vaniglia in stecche. E finalmente sono entrati nell’arena pure i piccoli pasticceri, che spesso utilizzavano i medesimi ingredienti dell’industria, malgrado i prezzi da prima fila. Ora alcuni provano a impastare con vere uova di cascina, zucchero cristallizzato da puro succo di canna, burro di solo pascolo alpino, uvetta di Corinto coltivata naturalmente e appassita al sole. Ecco, questi sono gli ingredienti di un vero dolce di pasticceria! Se poi si unisce anche la maestria nella lievitazione e nella cottura, potrebbe valer la pena di spendere i 60 Euro, che qualcuno pretende, che sono praticamente 9 Euro a fetta. Considerando che le calorie di due fette sono quelle di un intero pasto della festa, potrebbe anche risultare una scelta economica per risolvere velocemente il cenone dell’isolamento…
Da La Stampa del