Non è vero che è buono e saporito solo ciò che è molto grasso.
E l’adagio popolare che “ciò che è buono fa male”, come molti altri, non credo abbia un reale fondamento. Non mi dispiacciono i grassi ma non li amo quando siano inutili.
C’è inoltre un grande valore, anche culturale, nelle prolungate cotture tradizionali, ma non credo siano sempre la maniera migliore di esaltare i sapori. Il sugo cuoceva per ore sulla stufa per motivi di organizzazione della vita domestica più che per reali ragioni gastronomiche.
Mi piacerebbe che i grandi chef utilizzassero meno grassi, privilegiassero le cotture veloci e non avessero paura di proporre brodi e molte verdure, trattate in maniera straordinaria.
La mia ambizione è quella di proporre una cucina nuova, sana ma sorprendentemente intensa e complessa nei gusti: una cucina leggera come una nuvola di sapore.