Aiuto dott. Ferrero! Sono già iniziate le fatidiche cene natalizie. Tra rinfreschi in ufficio, aperitivi dell’asilo, cene tra amiche, brindisi di condominio, incontri con i compagni di scuola e le fatidiche riunioni familiari, ho calcolato che, prima di Natale avrò già preso almeno tre chili. Come sopravvivere alle feste?
Lucia, Milano
Cara Lucia, durante le feste si fanno molti incontri inutili e, ancora più spesso, si trangugiano dei cibi evitabili, per sapore, fattura, quantità, apporto energetico. Se proprio non ha il coraggio di chiamarsi fuori dalle riunioni più spiacevoli, provi almeno a evitare ciò che non fa la differenza nella Sua storia d’amore con il sapore, e scoprirà che i rinfreschi offrono in realtà molteplici opportunità di evasione dall’obbligo. Intanto il prosecco dell’industria non è un bicchiere irrinunciabile, e può gioire del brindisi ma bere tranquillamente acqua. Poi, panettoni, pandori e dolci possono essere evitati a fine cena dichiarando la propria sazietà. Se ne conceda invece una bella fetta, di uno di fattura artigianale di grande qualità e privo di conservanti, a Natale, lontano dai pasti, quando lo potrà apprezzare davvero. Provi a individuare frutta e verdura nel buffet, e eviti invece tutti i prodotti lievitati, molto spesso ricchi di grassi, anche artificiali, oltre che di un indice glicemico molto svantaggioso. E nelle cene aziendali, il mitico risotto, che è in realtà un attentato alla gola, oltre che alla bilancia, essendo un ricettacolo di parmigiano e burro in quantità abnormi, tali da ottunderne l’insipidezza, lo può saltare semplicemente alzando la mano di fronte al cameriere e chiedendo un insalata o attendendo la portata successiva, ingannando l’attesa con la conversazione. E se le amiche si offendono perché non addenta la